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Pecora Ciuta

Convegno insolito ma di forte connotazione territoriale quello previsto al Polifunzionale di S. Caterina Valfurva (in provincia di Sondrio) sabato 3 e domenica 4 luglio 2021, dal titolo: “La pecora Ciuta in Valtellina, una scommessa da vincere; tutela del territorio alpino e della fauna in via di estinzione, il valore economico, paesaggistico e sociale della più piccola nelle Alpi”, promosso da Asseval Associazione Ecoturismo Valtellina e Valchiavenna.

Presenti, l’ideatore Massimo Giana, imprenditore locale; Lorenza Tam Legambiente Valchiavenna; Alice Silvestri, magliaia di Livigno.

Il convegno ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia.

La ciuta è una razza ovina autoctona originaria della Valtellina (provincia di Sondrio) e dell’Alto Lario (provincia di Como). Si è potuta conservare in aree marginali come la Val Masino - piccola valle laterale alla Valtellina - dove l'agricoltura era legata a logiche di sussistenza ansiche commerciali. Il nome "ciuta" significa "piccola pecora" e deriva dalla lingua romancia, parlata nel confinante cantone svizzero dei Grigioni.

La ciuta, infatti, può essere ritenuta la razza ovina più piccola dell'arco alpino: il maschio adulto è alto 45-50 cm per un peso di 35-40 kg e la femmina pesa dai 30 ai 35 kg per un'altezza di 40-45 cm.

Una caratteristica tipica della popolazione è la presenza di corna, nel montone di forma elicoidale e nelle femmine, quando presenti simili a quelle delle capre, questa caratteristica si ritrova solo in alcune razze primordiali, come la ormai estinta pecora la pecora Tujetsch dell'Oberland Grigionese o la Montafon austriaca allevata nel Vorarlberg, che potrebbero discendere dall'antica pecora delle Torbiere (ovis aries palustris). È interessante notare che tutte e tre le razze vengono chiamate, ognuna nella propria lingua locale, “Tschüt”, che significa piccola pecora.

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